Viareggio, Fondazione Matteucci per l’Arte Moderna
4 luglio – 1 novembre 2015
Progetto e ordinamento di Giuliano Matteucci
Catalogo a cura di Silvio Balloni e Giuliano Matteucci
A distanza di circa un trentennio dalla pubblicazione (1987), il catalogo generale di Silvestro Lega (1826-1895) rappresenta ancora lo strumento imprescindibile per l’approfondimento dell’opera del maestro macchiaiolo. Nel frattempo si sono susseguite un gran numero d’iniziative che ne hanno messo in luce il ruolo di grande protagonista nel panorama dell’arte italiana del XIX Secolo. Non ultima la mostra del 2013 promossa dal Museo d’Orsay all’Orangerie nella quale la pittura di Lega ha primeggiato con capolavori come La visita, Il canto di uno stornello, Un dopo pranzo, suscitando entusiasmo e ammirazione nel pubblico e nella critica internazionale.
Se, dunque, la complessa e raffinata personalità dell’artista può dirsi definita, non poche lacune permangono all’interno del corpus, causa il significativo numero di dipinti dispersi o ancora da identificare.
Non può, pertanto, passare sotto silenzio lo straordinario quanto fortuito ritrovamento di uno dei nuclei fondamentali dell’attività giovanile: quello dei ritratti Fabbroni, esponenti di una delle molte famiglie di grande sostegno al pittore nella fase più critica della sua vita.
Attorno all’affascinante e struggente storia che aleggia su quei dipinti, veri e propri brani del romanzo intimo e raccolto dipanatosi nella cornice del palazzo di Tredozio, ruota la mostra Lega. Storia di un’anima. Aggiunte al catalogo in programma al Centro Matteucci per l’Arte Moderna dal 27 giugno al 1 novembre 2015.
L’evento, oltre che l’occasione di riunire, a quasi un secolo dalla retrospettiva di Modigliana del 1926, l’importante ciclo, offrirà l’opportunità di scoprire una cospicua serie di quadri rintracciati negli ultimi anni. Tra le novità eclatanti, Tiziano e Irene di Spilimbergo, ricordato dallo stesso Lega come uno dei lavori più rappresentativi del periodo accademico, Visita alla balia, nella versione presentata a Parma e a Torino nel 1870, che precede l’altra di Palazzo Pitti, Il cuoco, inviato
all’Esposizione Universale di Parigi del 1878, la redazione intermedia della Lezione, la grande tela donata nel 1898 dalla Regina Margherita di Savoia al Municipio di Peschiera del Garda, il cosiddetto Cofanetto Tommasi, dono del pittore al giovane allievo Angiolo Tommasi e alla moglie Adele, in occasione della nascita del primogenito Ugo.
Il disegno espositivo darà rilievo all’atmosfera dell’ispirazione di tali ritrovamenti, oltre che attraverso un’attenta ricerca documentaria, tramite un confronto con motivi ad essi direttamente correlati o affini. E’ il caso degli studi preparatori di Tra i fiori del giardino, L’educazione al lavoro e L’elemosina che, collocati accanto alla redazione finale, ne attesteranno il meditato ed analitico processo creativo.
Il percorso suddiviso in sezioni cronologico-tematiche tenderà, seppure in termini riassuntivi, a ricomporre nell’evidente omogeneità lo straordinario spaccato della vicenda umana e artistica del pittore.
La realizzazione della mostra sarà resa possibile grazie ai prestiti di prestigiose collezioni private e d’importanti istituzioni pubbliche.