Per molti versi quella che prende il via il 25 giugno al Centro Matteucci per l’Arte Modena di Viareggio è una mostra-manifesto dell’attività della nuova associazione culturale fondata e voluta da Giuliano Matteucci, conoscitore della pittura italiana dell’Ottocento. Tra i principali obiettivi del Centro: indagare, documentare e presentare l’arte moderna, in particolare il momento tra Otto e Novecento, valorizzando il collezionismo d’epoca.
Banco di prova, davvero complesso, è il tentativo di ricomporre un’importante collezioni, quella del noto scrittore e critico Ugo Ojetti, per trent’anni responsabile delle pagine culturali del Corriere. Un’impresa ai limiti dell’impossibile in ragione dell’impegno necessario per ricostruire uno spaccato il più possibile rappresentativo di quanto egli aveva riunito nella magnifica villa Il Salviatino sui colli di Settignano.
Si è trattato di andare a ritroso, alla ricerca di ciò che lo scrittore, giornalista e critico acquistò, molto oculatamente, in decenni di ricerche e frequentazioni di artisti e galleristi. Già all’indomani della morte, infatti, il suo patrimonio fu oggetto di una dispersione che si completò con la cessione della villa, trasformata in albergo. Arredi, opere d’arte, ma anche il grande archivio, vennero ceduti in momenti e ad acquirenti diversi, rendendo difficile risalire all’intero compendio artistico-documentario.
Le ricerche condotte in previsione della mostra hanno consentito di ridare innanzitutto forma ai documenti d’archivio (molti dei quali inediti e inesplorati) e, grazie a questi, risalire all’ingente collezione. Il lungo lavoro ha evidenziato come i nuclei originari e fondanti risultino le ricche raccolte dell’Ottocento e del primo Novecento, in cui trovavano posto sezioni monografiche dedicate ai Macchiaioli tra cui Giovanni Fattori, a Oscar Ghiglia e Libero Andreotti. Le raccolte di pittura e scultura erano arricchite da un’imponente corpus di grafica, prevalentemente otto e novecentesca.
Sulla base delle testimonianze fotografiche e d’archivio è cominciata quindi la ricerca delle opere, spesso passate più volte di mano e quindi difficilmente rintracciabili.
Il risultato di questo lungo lavoro è godibile nella mostra “Da Fattori a Casorati. Capolavori dalla Collezione Ojetti” dal 25 giugno al 12 settembre, nelle sale restaurate della palazzina liberty sede del Centro Matteucci e, dal 25 settembre al 28 novembre nella Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona.